La quarantena, gli esami e il futuro che verrà


In questo periodo facciamo fatica a dare un senso alle nostre giornate e quello che non ci manca è il tempo per pensare. Così, i pensieri si muovono in libertà, senza mai essere soffocati dal susseguirsi degli impegni…
Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati chiusi in casa, c’è chi l’ha presa come una vacanza, chi come un momento per aumentare la propria produttività e chi è stato travolto e non vede l’ora di tornare alla normalità.
Beh, io sono un mix. Io non riesco più ad avere una routine normale: mi alzo senza sveglia, vado a studiare all’ora di pranzo, passo il tardo pomeriggio fino alla sera senza fare nulla di produttivo e faccio le ore piccole. Non riesco a perseguire i miei obbiettivi. Mi riprometto di svegliarmi presto, di fare esercizio fisico e di leggere libri, che ormai stanno facendo la polvere nello scaffale, ma non faccio niente di tutto ciò. È arrivato tutto così in fretta, siamo stati travolti e ci siamo ritrovati in questa situazione in cui non riusciamo a fare niente.
-Non c’è mica il pulmino da prendere, perché mi dovrei alzare? Non c’è mica una campanella che mi dice quando mangiare, perché dovrei mangiare a quest’ora? Non devo mica andare a calcio, perché devo fare i compiti ora? Non devo mica alzarmi alle sei, perché dovrei andare a dormire presto? E molte altri pensieri girano nella mia testa: senza qualcuno che mi dà delle regole non so cosa fare.
-Mi sono resa conto di quanto mi manca uscire, e del fatto che prima non avevo mai tempo per stare a casa, e spesso lo desideravo tanto, ora invece non vedo l’ora che tutto ciò finisca.
-Il lato positivo è che ho l’opportunità di stare con la mia famiglia, cosa che prima era molto rara
-Non facendo nulla e non avendo distrazioni finisco sempre per pensare: penso al mio futuro, sempre se ci sarà, a cosa farò da grande…tutto mi spaventa molto, ma devo prenderlo così come viene, credo che questo sia il solo modo per affrontarlo.
-Ho pensato che in fondo da soli non siamo nessuno…ma per essere qualcuno e fare qualcosa abbiamo bisogno degli altri
-Ogni giorno è lo stesso, sembra un video, premo il tasto play e il video parte: mi alzo, faccio video lezione, studio, invio i compiti, pranzo, passo il pomeriggio giocando e allenandomi, ceno, guardo la tv con la mia famiglia e vado a dormire. Tutto finirà perché qualunque cosa ha un inizio ed una fine e se questo è accaduto in questo anno, in questi mesi ci sarà un motivo…
 -Bisogna affrontare questo periodo con serietà: stando a casa ci si può relazionare e conoscere di più la propria famiglia, per esempio io ho trovato sul pc foto, video vecchi e con la mia famiglia le abbiamo guardate e ho scoperto molte cose che non sapevo, grazie agli aneddoti raccontati dai miei genitori.
- Essendo costretti a rimanere a casa mi sono impegnato, anche grazie ai prof., a continuare il programma per non rendere vano tutto il lavoro fatto finora: imparare a distanza è molto diverso, ma c’è sempre una prima volta!
-Questo periodo è come se stessimo facendo un lungo esame, lo stiamo affrontando ancora oggi e sono sicura che tutto ciò ci renderà più forti.
-In questi giorni adoro mettermi davanti alla mia finestra e pensare, sì, quello è il posto che frequento di più e che prima dovevo abbandonare in fretta perché presa dagli impegni
-Sto comprendendo bene l’importanza di avere al proprio fianco gli amici o le persone a cui veramente teniamo e sto constatando chi realmente mi cerca e quindi avverte il bisogno della mia presenza, anche se non materiale; sto anche assaporando la tristezza di stare sola la maggior parte delle mie giornate, dato che non ho fratelli o sorelle con cui passare il tempo. Le mie giornate passano abbastanza in fretta, ma la sera mi rendo conto che questo è stato un altro giorno senza un preciso scopo, come tutti gli altri, da quando è iniziata questa straziante pausa dalla mia vita molto frenetica. Però ci sono anche delle cose positive, ovvero: stare un po' di tempo con la propria famiglia; rilassarsi; pensare a quale strada intraprendere per il mio futuro; capire se molte delle mie scelte siano giuste o meno.
-Secondo me ogni tanto ci fa bene restare isolati dalle cose, perché è bello passare il tempo libero con i genitori. Magari molti genitori stanno cercando di comprendere di più i figli adolescenti, perché non sempre è facile. Ho capito realmente quanto è importante un abbraccio, e ora mi mancano gli abbracci delle persone a cui tengo, soprattutto dei miei nonni.
-Rifletto sui valori che ritenevo perduti, ad esempio la famiglia, lo stare insieme senza avere altri passatempi… Nonostante la tragedia mondiale mi sforzo di vivere quest’esperienza come se fosse una vera e propria vacanza; e la cosa che mi ha reso più felice in questi giorni è l’aver ricevuto un cagnolino, con il quale posso giocare.
-Stare a casa non è facile e non è neanche il posto ideale dove studiare perché le tentazioni ci sono sempre, anche le più banali: studio sul letto così è meno pesante, sto un po’ al telefono, giusto 5 minuti, e poi ti accorgi che è passata un’ora; studio, ma tanto a che serve. E’ questo l’errore più grande che facciamo nella nostra vita, non impegnarci abbastanza, non metterci alla prova, non mostrare a tutti le possibilità che si possiedono, farsi prendere dalla maledetta pigrizia
-Credo di essere maturata in questi giorni perché ho capito che è importante conoscere, anche per capire cosa stiamo affrontando e cosa possiamo fare per evitarlo.

E poi ci sono gli esami…il nostro pensiero fisso da settembre in poi….
- Il momento degli esami di terza media lo attendevo fin da piccola perché è come un esame su questo piccolo pezzo di vita che ho vissuto, segna la fine di un percorso, per poi iniziarne uno nuovo. Un esame che di certo avrei affrontato con molta ansia ma d’ altra parte è un’esperienza unica, che noi purtroppo (forse) non avremo la possibilità di vivere. Però allo stesso tempo stiamo affrontando un altro esame importante, che ci mette alla prova per vedere quanto siamo maturi, per capire se riusciamo a gestirci da soli e a continuare a studiare ancora di più per arricchire sempre di più le nostre conoscenze.
-Io dell’esame di terza media ho avuto paura sin dalla prima ma più il tempo si stava avvicinando e più la mia paura aumentava. La mia più grande paura era degli esami orali, perché ero sicura che mi sarei emozionata e mi sarei bloccata davanti a quella lunga fila di professori. Però in fondo magari mi serviva, perché mi avrebbe aiutata a sfidare questo timore
-Dicono che si farà un “esame” virtuale, presentando una tesina, ma secondo me è molto brutto perché non provi nessuna emozione dietro uno schermo
-Spero si faccia l’esame, perché è una tappa fondamentale della vita e sarebbe un ricordo che resterebbe impresso nella testa anche quando saremo vecchi. Mi mancano i prof, i miei compagni, e solo al pensiero di non poter affrontare questa tappa insieme a loro sento un brivido di tristezza e malinconia
-Gli esami:  due parole che mi spaventavano tanto, che presto avrei dovuto affrontare; la notte prima degli esami, l’ansia di stare tra i banchi ad attendere i test, l’ansia di stare davanti ai prof che in tre anni ti hanno fatto crescere ma in quel momento forse sembrano più una minaccia, soprattutto quelli che hai fatto impazzire di più, e nel mio caso devo dire che sono la maggior parte… però ad oggi questo forse non succederà, per colpa di questo maledetto virus, ma la cosa che più mi farebbe male non è non fare gli esami, ma non poter rivedere i miei amici che ormai non vedo da più di  un mese, anche se sembra passata un’eternità
-Non avrei mai pensato di vivere gli esami così. Avevo molta ansia dell’esame perché temevo di non riuscire a rispondere alle domande che mi venivano poste dai miei professori. Sinceramente non immaginavo che l’esame dovrò affrontarlo stando a casa, seduto alla mia scrivania, dietro uno schermo. Sono molto deluso e amareggiato di concludere così questo mio percorso educativo, non potendo nemmeno vivere gli ultimi mesi con i miei compagni di classe e con i miei insegnati. Spero che troveremo il modo di rifarci.
--Quando ho sentito la notizia che forse gli esami non si faranno ma saranno sostituiti dalla presentazione di un “elaborato finale” ho pensato che gli esami non valutano la nostra preparazione in una materia, ma la nostra maturità. Ho pensato ad una frase che ha detto una nostra prof in prima media “la materia non esiste, io non vi insegno la mia materia ma la uso come mezzo per contribuire alla vostra formazione” - Quindi mi sono chiesto se stiamo mostrando la nostra maturità in questo periodo di difficoltà o l’avremmo mostrata maggiormente con gli esami. Secondo me in questo periodo noi stiamo mettendo alla prova la nostra autogestione.
-Il nostro carissimo esame, quello che un po’ tutti temiamo: è dalla prima media che penso a come sarebbe andato il mio esame; Come ci arriverò? Sarò mai pronta? Mi prenderà il panico o sarò forte? Sono poche le volte che ci mettiamo a riflettere su quello che siamo e quello che diventeremo un giorno e l’esame poteva essere la porta che si sarebbe spalancata per arrivare nel nuovo mondo che ci aspetta, quello delle scuole superiori.                                                                                                                     Prima che iniziasse tutto ciò ci pensavo a come poteva essere stare seduti davanti ai professori e avere l’ansia fin sopra ai capelli perché non sai se riuscirai a dire una parola Nel complesso questa esperienza mancata sarà un pezzo in meno del puzzle della mia vita, anche se forse non sarà il più importante
-E adesso? Forse non vedrò di persona i miei prof nemmeno il giorno degli esami. Non condividerò quel giorno e nemmeno le emozioni di quel giorno con i miei compagni. Non ci saranno. Non ci saremo. Abbiamo passato tre anni di scuola insieme, per poi vivere la conclusione del nostro percorso separati. Che tristezza. Lo avevo immaginato in modo diverso. Però poi penso che ognuno di noi non ha voluto rendere vani i nostri sacrifici e quelli dei nostri professori e così, nonostante qualche difficoltà legata alla didattica a distanza, abbiamo continuato nello studio e negli approfondimenti portando avanti il programma previsto. E al di là dei voti o della modalità dell’esame, io sono convinto che la “prova” più importante per questo esame l’abbiamo già superata: la prova della vita. Stiamo dimostrando se pur con fatica che possiamo farcela, superare gli ostacoli, superare i limiti. Il nostro esame di terza media è come se lo avessimo già svolto a metà. Sono fiero di me, dei miei compagni e di tutti gli alunni che in questo momento stiamo dimostrando che non bisogna lasciarsi andare ma continuare il proprio percorso.
E poi c’è il futuro… pieno di incognite e di paure, ma anche di speranze e sogni…

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