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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

La quarantena, gli esami e il futuro che verrà

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In questo periodo facciamo fatica a dare un senso alle nostre giornate e quello che non ci manca è il tempo per pensare. Così, i pensieri si muovono in libertà, senza mai essere soffocati dal susseguirsi degli impegni… Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati chiusi in casa, c’è chi l’ha presa come una vacanza, chi come un momento per aumentare la propria produttività e chi è stato travolto e non vede l’ora di tornare alla normalità. Beh, io sono un mix. Io non riesco più ad avere una routine normale: mi alzo senza sveglia, vado a studiare all’ora di pranzo, passo il tardo pomeriggio fino alla sera senza fare nulla di produttivo e faccio le ore piccole. Non riesco a perseguire i miei obbiettivi. Mi riprometto di svegliarmi presto, di fare esercizio fisico e di leggere libri, che ormai stanno facendo la polvere nello scaffale, ma non faccio niente di tutto ciò. È arrivato tutto così in fretta, siamo stati travolti e ci siamo ritrovati in questa situazione in cui non riusciamo a fare ni

Nessuno si salva da solo

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Nella classroom abbiamo letto l’omelia del Papa del 27 marzo e ci siamo soffermati a discutere e a riflettere su alcuni brani che ci hanno colpito particolarmente. Ognuno di noi ha cercato di fissare con un’immagine la frase più significativa, e poi le abbiamo messe insieme in un breve video. Ecco alcune delle nostre riflessioni: ·          L’immagine di Papa Francesco in una piazza vuota e silenziosa mi ha fatto commuovere, è stato strano vedere il Papa affaticato e solo, sotto la pioggia, che attraversa Piazza San Pietro, che di solito è colma di fedeli(Ilaria); “E’ stato come sentire il dolore del mondo, ho immaginato anche che in quella piazza c’erano della persone ma erano invisibili. (Domenico); “Io ho avuto un brivido, perché ho avuto un’ennesima conferma del fatto che stiamo sfidando un serio nemico e che dobbiamo stare uniti per farcela(Gino); “ Però quell’immagine può servire a qualcosa, perché per ritornare alla normalità il prima possibile bisogna evitare gli assembramenti