LA GIUSTIZIA PUÓ ESSERE INGIUSTA?
LA GIUSTIZIA PUÓ ESSERE INGIUSTA?
di ANDREA SPADA IIB per la settimana della LEGALITA'
Nel Critone, Platone racconta un fatto che è avvenuto dopo la condanna a morte di Socrate. Critone, amico di Socrate, aveva progettato di farlo fuggire per salvarlo dalla pena di morte. Ma Socrate si rifiuta perché, anche se è stato ingiusto condannare lui a morte, se ci viene fatto del male, non possiamo rispondere compiendo un’altra azione ingiusta. Non bisogna imporre la nostra volontà con la forza, ma bisogna convincere gli altri e far capire quello che è sbagliato.
Sono d’accordo, perché non bisogna usare violenza e ingiustizia per rispondere a violenza e ingiustizia.
Mimmo Lucano è stato il Sindaco di Riace che ha fatto diventare quel borgo famoso...anche se tutta questa storia dell’immigrazione era cominciata quasi per caso nel 1998, con lo sbarco di 200 persone del Kurdistan. A quel punto Lucano e Città Futura decisero di aprire le porte di tutte quelle case lasciate vuote a causa un’emigrazione che aveva fatto diventare Riace un paese fantasma. Però, Lucano capì che una semplice accoglienza non bastava. Così, nel corso degli anni, furono aperti bar, panetterie e ha persino messo in piedi la raccolta differenziata porta a porta, garantita da due ragazzi extracomunitari che se la trasportavano con gli asini. Nacque così il “modello Riace” ammirato da tutti. Ma nel 2018 la Guardia di Finanza lo ha arrestato perché, per aiutare più persone, faceva fare falsi matrimoni. A questo punto bisogna chiedersi: è giusto non rispettare le regole e le leggi anche per fare del bene? Vista la fine del modello Riace forse no, perché se Lucano avesse rispettato le leggi questo modello sarebbe ancora esistente. Magari sarebbero stati meno i migranti accolti, ma di sicuro Riace non si sarebbe svuotata e Lucano non sarebbe stato condannato. Purtroppo non basta voler fare del bene, ma dobbiamo seguire le leggi, dobbiamo cercare di fare del nostro meglio, di mettercela tutta, però sempre nei limiti della legge!!
Don Lorenzo Milani: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io dirò che, nel vostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri.” (L’obbedienza non è più una virtù).
Don Milani è un sacerdote che aprì una prima scuola popolare sia per operai sia per contadini. Voleva utilizzare l’istruzione ed educazione scolastica per realizzare l'uguaglianza e cancellare le ingiustizie. Anche se queste idee vennero criticate e fu addirittura trasferito, lui portò avanti le portò avanti, creando una scuola per i figli dei contadini poveri: non bisogna ubbidire a quello che ci viene detto di fare, se questo è sbagliato. Alcune volte il voler combattere le ingiustizie può portarci a incontrare ostacoli sul nostro cammino: Che facciamo? Ci arrendiamo? Io direi di no, bisogna provarci e riprovarci perché ne vale la pena.
Il Mare ci restituirà. Da un intervista a Domenico Lucano
Bravo hai saputo cogliere delle cose che spesso si danno per scontate..mi va di definirti "il peso specifico dell'amore"
RispondiEliminaUn bacio campione