Intervista a Gherardo Colombo giurista, ex magistrato
Intervista a Gherardo Colombo
giurista, ex magistrato
Incontro #trameascuola sul libro
Anche per giocare servono le regole
KIM: Carissimo Dottor Colombo, volevamo chiederle cosa ne pensa di quanto sia difficile per le persone straniere ottenere la cittadinanza italiana. Le pare giusto che si diventi italiani a 18 anni? E prima cosa siamo?
Come si può predicare l'integrazione di una minoranza in un paese quando è lo stesso paese a respingerla? E’ normale che con questi presupposti i ragazzi che nascono e/o crescono in Italia abbiano difficoltà ad integrarsi.
La Costituzione italiana si rivolge direttamente ai cittadini italiani e cosa dice a quelli che non lo sono, o non lo sono ancora? Forse bisognerebbe interessarsi di più alle persone che rappresentano l'Italia del futuro. Forse bisognerebbe dire più spesso "I care".
ARMANDO Benvenuto dottor Colombo, sappiamo, avendo letto la sua biografia, che lei è molto sensibile all'argomento degli immigrati, tanto da aver fondato l'associazione ResQ che si occupa di salvare le vite in mare. A questo proposito le vorremo chiedere cosa ne pensa della tragedia accaduta a Cutro e del fatto che la segnalazione di Frontex sia stata ignorata per molte ore, facendo morire molte persone e bambini. Conosciamo l’articolo 10, quello che sancisce il diritto di asilo per chi fugge da un paese non democratico e in cui non si rispettano i diritti fondamentali, le pare che in questa dolorosa vicenda sia stato rispettato? Perché secondo noi no.
MATTEO: Gent.mo dottor Colombo, siamo davvero onorati di averla qui. Questa riflessione è scaturita in classe dalla lettura del suo libro. Ci siamo interrogati sul perché i padri costituenti abbiano deciso di fondare la nostra Repubblica proprio sul LAVORO. Abbiamo fatto un veloce sondaggio e qualcuno di noi, in classe, avrebbe scelto forse l'amicizia, l'amore, la fedeltà, ma poi abbiamo capito che il lavoro è collegato alla dignità della persona: chiedere l'elemosina o non poter fare la spesa effettivamente significa perderla, può spiegarci meglio come mai i padri costituenti fecero questa scelta?
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